Perché ci esaltiamo per un pezzo di cioccolato, ma mai quando pensiamo a una carota? 
La ricerca ha dimostrato che i trigliceridi (principale grasso che ritroviamo nel cibo) possono agire nel cervello direttamente sul circuito della ricompensa, lo stesso circuito che è coinvolto nella tossicodipendenza!!

Questi risultati mostrano nei topi un forte legame tra le fluttuazioni delle concentrazioni dei trigliceridi e lo sviluppo della gratificazione a livello cerebrale.
I pasti sono infatti generalmente associati a una forte sensazione di piacere, un sentimento che ci spinge verso il cibo ma che può diventare pericoloso: ogni anno 2,8 milioni di persone nel mondo muoiono per le conseguenze dell’obesità che fondamentalmente è causata da uno squilibrio tra calorie consumate e quelle bruciate. Una vita sedentaria combinata con una grande varietà di dolci e cibi grassi fornisce un terreno fertile per questa malattia.


La ricerca dimostra che il nostro cervello si sa adattare all’apporto elevato di trigliceridi per ottenere la relativa ricompensa, simile ai meccanismi osservati quando le persone consumano droghe pesanti!