È cominciata ieri, 10 Giugno, la seconda edizione della settimana di Sensibilità al Glutine Non Celiaca (SGNC) sostenuta da DS - gluten free ed il patrocinio dell'Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica, con l'obiettivo di informare l'opinione pubblica sulle differenze fra le diverse patologie legate al glutine, per evitare le diagnosi fai-da-te e sottolineare la necessità di consultare sempre il medico di riferimento in caso di sintomi ripetuti, favorendo l'emersione di casi non ancora diagnosticati.  Diverse le attività in questa settimana speciale, come «L’esperto risponde», possibilità di un consulto telefonico gratuito con gastroenterologi, dietologi e dietisti dei centri di riferimento più vicini, fino ad esaurimento disponibilità, da lunedì 10 a mercoledì 12 giugno, dalle ore 9 alle 18. Basta prenotarsi compilando un modulo sul sito www.megliosenzaglutine.it. Dopo aver lasciato il proprio recapito telefonico, il pubblico avrà infatti la possibilità di essere richiamato e messo gratuitamente in contatto con gli esperti.

Secondo autorevoli studi, infatti, sempre più italiani soffrono di disturbi che potrebbero essere riconducibili alla sensibilità al glutine, ovvero che riscontrano sintomi simili a quelli della celiachia e dell'allergia al grano, ma senza essere affetti da nessuna delle due patologie. La celiachia infatti è una patologia autoimmune che coinvolge prevalentemente l'intestino, mentre l'allergia al frumento, che può comprendere anche asma da farina o rinite, interessa soprattutto la cute e l'apparato respiratorio. Nel primo caso la reazione del sistema immunitario al glutine danneggia la mucosa intestinale e, qualora non venisse diagnosticata e curata in tempo, può provocare fenomeni di malassorbimento e quindi di carenza alimentare. Nel secondo caso, invece, si tratta di una reazione avversa su base immunologica alle proteine del frumento: l'organismo reagisce alle proteine contenute in esso in quanto agenti allergenici. Tuttavia la sensibilità al glutine è causa di mal di testa, nausea, irritazione intestinale, stanchezza, dolori muscolari e molti altri disturbi a cui, se si ignora la propria condizione di sensibilità, non si sa dare spiegazione. Non essendo ancora disponibili biomarker in grado di fornire test diagnostici affidabili per la sensibilità al glutine la diagnosi deve avvenire necessariamente per esclusione rispetto alle altre patologie glutine correlate, comprese la celiachia e l'allergia al frumento. Soltanto dopo aver escluso la celiachia e l'allergia al frumento, e se il soggetto risponde positivamente a una dieta priva di glutine, si può quindi pensare a una diagnosi di sensibilità al glutine.